Studiare le zanzare per capire il rimedio al problema
Come attaccano le zanzare? Qual’è mistero nella scelta delle loro vittime?
Nuovi studi dimostrano che le zanzare utilizzano un sistema per individuare la vittima basato sia sull’odore della “preda”, ma anche sulla sua temperatura corporea e su fattori visivi, ma anche i nostri geni influiscono
In uno studio pubblicato sulla rivista specialistica Current Biology, un team di ricercatori dell’Università di Washington e del California Institute of Technology, ha dimostrato che quando si tratta di scegliere il proprio bersaglio, le zanzare utilizzano una strategia basata su elementi olfattivi, termici e visivi.
Già da una distanza di 50 metri una zanzara è in grado di individuare l’ anidride carbonica rilasciata dalla vittima (ad esempio: l’aria espirata da un essere umano); la zanzara comincia a seguire la traccia fino a circa 10 metri, quando è in grado di individuare gli aspetti visivi; quando distanza tra zanzara e la preda è inferiore a 1 metro la componente termica ha la prevalenza e la zanzara è in grado di recepire la temperatura della pelle e puntare l’area da pungere.
Combinando queste tre fasi, l’insetto riuscirebbe a individuare una possibilepreda, ma anche a distinguere il tipo di animale.
Quello che lo studio non spiega è perché le zanzare preferiscano alcuni bersagli. Ci sono persone che nei risvegli d’estate si ritrovano coperti di punture, altre praticamente immuni. Il motivo? La cosa più versoimile è che sia dovuto ai geni.
Uno studio condotto dalla London School of Hygiene & Tropical Medicine, ha evidenziato un notevole grado di correlazione tra la puntura di zanzare e il dna di un individuo. I ricercatori selezionando 19 coppie di gemelli omozigoti e 18 coppie di gemelli eterozigoti (non identici), e hanno fatto pungere ogni volontario ad esemplari di Zanzara della febbre. Per l’esperimento si usava uno strumento fatto da due tubi collegati a un serbatoio dove venivano inserite le zanzare. ogni gemello metteva il dorso della mano in alla fine di una delle due estremità, quindi le zanzare venivano liberate. I risultati mostrano come i gemelli omozigoti presentavano un numero di punture sostanzialmente identico, in quelli eterozigoti c’era una notevole differenza .
Ancora non si capisce però, perché alcune persone siano più predisposte di altre . Fino a poco tempo si pemsava che gli “immuni” emettano sostanze olfattive che hanno funzioni di repellente naturale. Ma siccome il sistema utilizzato dalle zanzare utilizza anche aspetti termici e visivi, il motivo potrebbe essere molto più complesso.
Ora però, abbiamo qualche dato in più per capire perché a volte soluzioni olfattivi come gli spray, gli zampironi e le candele di citronella non sono efficaci.
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